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medesimi. In questi termini, negli animi impazienti e generosi, il disinganno sottentra alla speranza nudrita con amorosa cura, la fede del bene appare una chimera soggettiva, sfornita di contenuto reale, ed il cinico sorriso di Mefistofele, o l'imprecazione solenne, sono rifugio ed arma contro l'avverso destino. Pochi solo il disinganno non abbatte non annienta, forniti come e' sono di tempra salda e longanime ma piuttosto li sospinge a tentar nuove vie, sino a che la iniqua antinomia sia risoluta, e la speranza che cova negli animi, non si tramuti in secura certezza.
La storia, o Signori, porge ampia testimonianza di quanto rapidamente si è accennato; chè la noncuranza scettica del mondo greco in sul decadere, la corruzione romana si acremente stigmatizzata dalla incisiva parola di Tacito e di Giovenale, il volterianismo che preluse alla celebre rivoluzione, non sono che il grido dell'anima che non vedendo rimedio alcuno ai mali di che la natura e gli uomini si resero artefici, impreca, o sorride