Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/102

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94 suor maria.

Carlo era avvezzo alle rughe. La vecchiaia d’Andrea era stata la sua protettrice, la sua compagna; s’era piegata alle sue voglie, aveva giocato con lui, l’aveva amato e reso felice. Ed egli amava i volti vecchi; gl’inspiravano confidenza.

Diede una strappatina all’abito della monaca e le disse accennando al malato:

— Non ci arrivo; è alto.

Suor Maria lo sollevò tra le braccia, e si pose e sedere accanto al letto, tenendosi il fanciullo inginocchiato in grembo. Così Carlo si trovò volto a volto col vecchio, che sporse la mano scarna e gli accarezzò la guancia ed i capelli ripetendo:

— Povero Carlo! Che il Signore abbia pietà di te povero figliolo!

Carlo guardava cogli occhi sbarrati senza trovar nulla da dire.