Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/27

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cara speranza. 19

Il quindici di novembre era il gran giorno che lei aspettava da sette anni.

La mattina del dieci si alzò lei con una guancia enormemente gonfia. Ma diceva di non soffrire affatto, era semplicemente una flussione.

— Purchè il bersagliere non mi trovi col viso storto!

Era la sola cosa di cui si desse pensiero. Poi soggiungeva:

— Gli farebbe troppo dispiacere di trovare ammalata la sua: “Cara speranza„.

Non era la vanità che le stava in mente, era il desiderio che nulla turbasse la gioia del suo fidanzato. Quando venne il medico, e l’Amalia andò ad aprirgli sfigurata a quel modo, egli la interrogò sul suo male, le tastò il polso, poi la mandò a letto, ed entrò da me tutto serio ed accigliato.