Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/54

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46 il curare.

mente muti quand’egli faceva una pausa, per timore di distrarlo dall’argomento, che comprese d’essersi impegnato troppo per retrocedere. Si asciugò il sudore che gli faceva luccicare il viso, bevve un po’ di cognac, poi ripigliò:

“La curiosità mi fece vincere l’avversione, e mi avvicinai a Rosario. Fremevo d’impazienza che egli deponesse quella freccia, per impadronirmene alla mia volta; e gli stavo sopra per fargli capire che si sbrigasse. Ma, vedendo che indugiava sempre, gli dissi stizzosamente:

“— Quando avrete finito...

“Egli non si mostrò offeso: mi guardò un minuto, poi torse subito gli occhi, e, con quella sua falsa mellifluità, mi rispose porgendo la freccia:

“— Se volete osservarla voi, prendetela pure...