Pagina:Torriani - In risaia, Milano, Galli, 1890.djvu/101

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in risaia 99


La massaia alzò gli occhi al soffitto sospirando, e la seguì nella stalla senza rispondere. Ma la sera nella camera narrò quella scena al marito e disse:

— Le disgrazie o fanno santi, o rendono cattivi.

— La Nanna non l’hanno fatta santa, disse Martino il cui animo giusto era offeso da quell’ingiustizia della figliola verso la sua donna.

Del resto i timori della fanciulla erano esagerati. Quella stalla, dove si radunavano parecchie coppie di gente matura, ed una fanciulla brutta, non aveva attrattive per Gaudenzio, che quell’anno ci andò appena una volta. Ma in quella sola volta la Nanna trovò tanta amarezza, da avvelenare tutte le centoventi sere dei quattro mesi d’inverno.

Il carrettiere le disse coll’usata brutalità:

— Oh! Nanna! E l’argento?

La Nanna crollò le spalle e tirò via a filare.

— Se lo vorrete mettere per andare a marito, riprese Gaudenzio, bisognerà piantarvelo nella testa come i fusi della beata Panacea.