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in risaia | 201 |
XXX.
La Rosetta, eccitata quella sera dal suo amore nascente, e dal rimorso che le inspirava, non aveva potuto coricarsi.
Dalla finestra della sua camera, che dava anche sull’orto, aveva veduto giungere e ripartire il bel Gaudenzio. Aveva aspettato trepidante che sonasse l’ultimo segno della messa per esser sicura che tutti gli uomini fossero fuori. La Nanna a quell’ora doveva aver finito di preparare la torta, ed essersi coricata.
Era il momento buono per scendere a togliere lo spillo dallo zoccolo.
Il rimorso e la paura le torturavano il cuore.
— Vorrei che non l’avesse portato, pensava. Non avrò che il fastidio di nasconderlo. E poi? Avrò un’obbligazione con Gaudenzio.