Pagina:Torriani - In risaia, Milano, Galli, 1890.djvu/45

Da Wikisource.

in risaia 43


Quel resto di mezz’ora fu lungo a passare. Se fosse stata a lavorare sul suo, la Nanna avrebbe buttata là la zappa, e via!

Ma lavorava per altri, e dovette tirar innanzi fino all’ora del desinare. Finalmente, se Dio vuole, suonò il mezzodì, e tutti i lavoranti si raccolsero sull’aia.

La Nanna ci andò cogli altri, affettando di camminar lenta, come se non avesse punta premura.

Il bel Gaudenzio si fece innanzi dimenando i fianchi, e le disse:

— Come va, Nanna? Ed intanto girava gli occhi sulle zappatrici, ed ammiccava alle più prosperose ed ardite.

— Bene, e voi Gaudenzio? E la mia mamma, e il mio babbo?

Stavano bene tutti e due. La mamma aveva mandato un pane fresco pei figlioli, del formaggio ed un salame, colla raccomandazione caldissima di non mangiarlo nei giorni di magro.