Pagina:Torriani - In risaia, Milano, Galli, 1890.djvu/67

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in risaia 65


— Ma è una vita d’inferno!

— Eh! laggiù, Nanna! al lavoro! gridò l’assistente.

— Via, cantiamo; disse una donna che le stava accanto, avvezza già a quelle torture.

— Ti passerà più presto il tempo, soggiunse; non ci sono più che due ore di lavoro. Ed intonò la canzone:

Bersaglier di Garibaldi
Colla piuma sul cappel.

Ad una ad una, da vicino, da lontano, di qua, di là, le mondatrici si unirono a quella voce e formarono un coro. La Nanna pure cantò la prima strofa. Ma aveva troppa nausea, non potè continuare, e quelle note lente, cadenzate, gemebonde, la fecero piangere.

Alle quattro, quando uscì dall’acqua dopo tante ore di quella fatica, non poteva reggere al riflesso abbagliante del vasto piano bianco dardeggiato dal sole. Al lungo guardare nell’acqua, lucente come uno specchio, gli occhi