Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/117

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i morti parlano. 113

Egli lo riprese severamente, lo chiamò vecchio imbecille, e lo rimandò con disprezzo ai suoi lavori manuali.

Fu un avvilimento profondo per Tobie. Avevano forse ragione la Bess ed i suoi amici. Egli aveva una voce cavernosa che impauriva la gente. Doveva rinunciare a recitare; rinunciarvi per sempre, perdere la speranza che aveva vagheggiata per tanti anni.

Ne era profondamente desolato. Ma d’altra parte riconosceva che la sentenza che lo colpiva era giusta; egli aveva veduto con sgomento la catastrofe suscitata in teatro dalla sua comparsa; aveva constatati i danni; non c’era a dire; meritava d’essere espulso; ma era un gran dolore, un gran dolore!

Soltanto Tobie non riesciva a comprendere come mai — dopo averlo respinto dalle scene con tanto sdegno e tanto perentoriamente — ogni volta che si rappresentava l’Am-


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