Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/163

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i morti parlano. 159

risposto che sarebbe stata una profanazione. Non credeva che il moribondo fosse stato in possesso delle sue facoltà mentali quando aveva espresso quel desiderio.

— E come spiega lei — domandò il giudice — la dichiarazione degli imputati che il morto stesso, dopo un anno, abbia parlato ripetutamente in una scatola per rinnovare quell’ordine trasgredito?

— Io non lo spiego — rispose severamente il teste. — La cosa è incredibile ed impossibile. La religione stessa ci vieta di prestar fede a queste storie di spiriti.

— Crede dunque che gl’imputati siano allucinati? O, come dice l’onorevole avvocato della difesa, in istato di unsound mind (di mente malferma)?

— Le loro deposizioni lo farebbero supporre. I loro precedenti no. Furono sempre operai onesti, tranquilli e religiosi. L’imputata