Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/165

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i morti parlano. 161

naso adunco, dà proprio l’idea che debba beccarli quei poveri morti per portarseli via.

Interrogato sulla visita che gli avevano fatta gl’imputati, confermò le loro deposizioni poi soggiunse:

— Io non avevo creduto alla storia del testamento e dell’anima che parlava nella cassa chiusa. Sono venti anni che sto a custodire i morti chiusi nelle casse, e so che quando sono là dentro non parlano più; figurarsi poi quando non ci sono! Ho capito che volevano rubare i diamanti della vedova Blounty. Tutti i ladri debbono pensare a quei diamanti, ed io dormo sempre da un occhio solo, dacchè sono là sepolti.

— Gli imputati — osservò il giudice — pretendono che voi stesso abbiate indirettamente suggerito il progetto d’introdursi nel cimitero di notte per mutilare il cadavere.

— È vero. Avevo detto quelle parole appunto per attirarli nell’agguato. Perchè dalle


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