Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/206

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202 riccardo cuor di leone.

poco, a quell’idolo troppo piccolo se n’era sostituito nell’animo mio uno colossale: Sansone, che atterrava un intero esercito colla mascella d’un asino. A dir vero non mi riesciva d’immaginarmi esattamente che cosa fosse quella mascella; se era l’osso della mandibola, oppure la parte carnosa che lo copre. Ma ad ogni modo era sorprendente che con quell’arma disadatta e difficile a maneggiare, Sansone avesse operato quei portenti di valore.

Col tempo però divenni infedele anche a Sansone; vennero gli eroi d’Omero, Orlando, poi tutti i cavalieri del medio evo, ed i guerrieri moderni, ed i miei idoli si chiamarono legione.

Tutti i miei sogni erano sogni di gloria.

Essere al campo, udire un generale parlare d’un dispaccio importante, d’una missione perigliosa, d’un’esplorazione nel campo nemico e farmi innanzi calmo ed ardito: