Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/247

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storia d’una viola. 243


— Quanto è bello il Tulipano bruno! Soffre di esserti lontano. Lo sguardo de’ suoi pistilli è pieno di tristezza; affidami parole di conforto che io gliele rechi sommesse, e sarà felice.

Ed io gli risposi:

— Non potresti dirgli nessuna cosa che non ci siamo già detta. Non intrometterti fra noi. Il tempo logorerà il filo che lo lega, ed allora saremo ancora uniti.

La bestiolina verde, irritata da quel rifiuto, si diede a suggere l’umore vitale alla mia radice. Mi sentivo indebolire, ma non sapevo il perchè; e tra il sole che mi ardeva, tra l’avidità della mia falsa amica, mi andavo lentamente struggendo. La bella signora che aveva riposto in ceppi il Tulipano, vedendomi in quello stato disse:

— Questa Viola va portata all’ombra. — E mi sollevò col mio vaso.