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per la nova... | 59 |
— È lui. — No, non era lui. — Forse non verrà. — Infatti, perchè dovrebbe venire? Certe colpe un uomo non le perdona. — Poi s’udiva ancora un passo. — Sì, eccolo. È qui. È tanto generoso. — Ma ancora non era lui.
Finalmente comparve il primo invitato. Erano le otto di sera. L’ora in cui Marco veniva sempre; e non era giunto ancora; non mi aveva perdonato. Non lo vedrei più.
Io non so come mi reggessi in piedi in quel momento. È certo che non parlavo; non l’avrei potuto. Mi chiamavano sposa, mi facevano auguri, mi portavano doni. Io non guardavo nulla, non rispondevo a nessuno.
Sentivo che intorno a me si ripeteva:
— È la commozione. È naturale. Deve lasciare i suoi, cambiare stato....
Ed io non lasciavo più i miei, non cambiavo più stato, non avevo più sposo.
Se ne avessi avuta la forza, lo avrei gri-