Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/87

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un poco. Io mi rassegno meglio ad essere lontano da lei, quando so che sta bene e si diverte.

Per fortuna ha tanto ingegno, tanta coltura, tante risorse nel suo spirito, che le rendono meno penoso l'isolamento, e la preservano dai tanti pericoli a cui potrebbe condurla la noia, che è sempre una cattiva consigliera.

Tuttavia vi sono de' giorni in cui sono fortemente tentato di ritirarmi dagli affari per occuparmi di lei esclusivamente. È una donna espansiva un po' romantica, giovane; avrebbe bisogno d'un marito galante - sai, quello dal jabot - che le facesse la corte e le recitasse dei madrigali.

Ed invece le è toccato un uomo d'affari, colla testa piena di numeri. E le donne anche le più intelligenti non apprezzano il successo negli affari; ai loro occhi è una trivialità, qualche cosa di "borghese", inferiore a qualunque altra occupazione. Esse, che spendono tanto denaro, mettono una specie di dignità nel disprezzarne le origini e nell'ignorare da dove viene. Preferiscono un bellimbusto che passi la vita a non far nulla, purchè si occupi direttamente di loro, ad un galantuomo che si consuma per procurare alla sposa tutto il lusso e tutta l'agiatezza che desidera.

Portale molta musica; che possa almeno ingannare la noia esaltandosi nell'arte. È il solo punto in cui credo di non essere inferiore a lei, e di potermi elevare alle sue altezze ideali. Ho sempre adorata la musica, ed ho imparato a suonare il violino con un entusiasmo appassionato. Quando sarò riuscito a mettermi in riposo, lo riprenderò, e sentirai che non sono un cattivo esecutore. Allora faremo dei piccoli concerti. Non per gli idioti che ciarlano mentre si suona, e