Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/90

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conteso. Ma se precede l’amore, è un antidoto che preserva da quella febbre delirante. Non si può innamorarsi della nostra sorella.

Il suo salotto tutto coperto di bianco mi pareva il nido d’una fanciulla. I suoi mobili sono tutti eleganti, hanno una linea artistica. Le poltroncine piccole, basse, colla spalliera alta e ricurva, sotto le fodere bianche parevano un branco di cigni. Si sentiva il profumo dei coni fumanti che lei ha l’abitudine di bruciare: un lieve odore d’incenso che mi dava l’illusione d’essere in una chiesa. Provavo lo stesso sgomento misterioso, la stessa riverenza. Camminavo piano in quella penombra, e se avessi dovuto parlare, avrei parlato sommesso.

Non era la civettuola che ho veduta posare davanti allo specchio, la frivola signora dai motti arguti e dal bétisier ch’io richiamava alla memoria in mezzo a quei mobili bianchi. Era la donna semplice e buona che ho trovata nelle mie visite a Regoledo, forte nel suo proposito, che sente l’influenza benefica della campagna, che desidera migliorarsi e giovare ai suoi simili. Era l’ideale della virtù che ho sognato tante volte, una donna che si adora, ma non si ama; una donna per cui si darebbe la vita, ma che non turba il cuore.

Era difficile fare una scelta nella sua musica. Ha un gusto squisito e la sua raccolta lo attestava. Mendelssohn, Beethoven, Schumann, Chopin, Vagner; avrei dovuto mandarle tutto.

Il mio valzer era là, fra quelle meraviglie dell’ingegno umano, tutto impregnato di quell’odore d’incenso, come se quel contatto lo avesse santi-