Pagina:Torriani - Senz'amore, Milano, Brigola, 1883.djvu/148

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— Tutti e due i nomi! tornò a dire lo scolaretto accostandosi alla tavola. E guardava le bambine aspettandosi di vederle molto meravigliate.

— Tutti e due i nomi! Vincenzo Dogliani!

Ma le bambine avevano ben altro da fare pel momento che dargli retta.

La Laura prendeva ad uno ad uno gli agnellotti, e li disponeva giro giro sulla tafferia. La Maria, un po' più piccina, che poteva avere sette anni, raccoglieva i ritagli di pasta man mano che la cuoca li staccava, e li passava all'Elena, la sorella maggiore, già vicina ai dieci anni, che ne faceva una pagnotta, la rimpastava e la rispianava, col matterello.

Vincenzo stette un tratto a guardarle, poi, vedendo che nessuno gli badava, cercò di togliere il matterello all'Elena, col pretesto ch'egli aveva maggior forza per maneggiarlo, e la fece stizzire. Tentò aiutare la Laura, e si fece dar sulla voce dalla cuoca perchè toccava gli agnellotti colle mani sudice; e finì col prendere il vasetto della tafferia, e, colla scusa di infarinare gli agnellotti, fece cadere una tale pioggia di farina sulla tavola, sulle mani della cuoca, sul capo delle bambine, dappertutto, che la cuoca, spazientita, li cacciò fuori tutti quattro, e chiuse dispettosamente l'uscio della cucina.

L'Elena si mise a correre ridendo e scotendo il capo per farne cadere la farina, e gli altri dietro, tenendosi per gli abiti.

Così entrarono come una raffica nella stanza da pranzo,