Pagina:Torriani - Serate d'inverno, Madella, 1914.djvu/126

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punto perchè no, non deve essere, non può essere.

E vedendo che Valeria sorrideva amaramente mordendosi le labbra, picchiando con dispetto un la col suo ditino nervoso, le tirò accanto uno sgabello, si pose a sedere, e pigliandola amorosamente per la vita, le disse: — Senti, Valeria. Tu non sei un’ingenua da commedia. Sai che esistono i mariti e le mogli, ed anche gli innamorati. Sai che esiste un sentimento che si chiama l’amore, il quale si estende sopra una lunga scala, dalla simpatia nascente ed occulta che si riporta da un ballo, da un’adunanza, da una passeggiata, e si nutre in fondo all’anima, dove vive e muore ignorata, fino alle tempeste irrompenti dei romanzi e dei melodrammi, che molte volte hanno la loro parte di verità.

Valeria, picchiando sempre il la col ditino nervoso, osservò con un po’ di ironia:

— Mia cara Odda, a forza di star sola, e di corrispondere col mondo soltanto per iscritto, hai imparato a parlare come un libro. Bada che potrebbe essere ridicolo.

— Eh, che m’importa! esclamò con disprezzo la pittrice. Poi riprendendo il suo tuono affettuoso continuò:

— Dammi retta, Valeria. Non sacrificare ad