Pagina:Torriani - Serate d'inverno, Madella, 1914.djvu/132

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— Povera Odda! Perchè non dirmelo che lo amava lei? Voleva spingere me al romanzo, per paura che mutassi scioglimento al suo.

E, buona per natura, rinunciava tranquillamente a quel matrimonio. Per nulla al mondo avrebbe voluto frapporsi alla felicità d’un’amica.

Odda non aveva mai sfoggiato tanto spirito come quella sera. Si mostrò sotto un aspetto veramente seducentissimo. Leoni si ringiovaniva di dieci anni per corteggiarla. Le ore passarono in parlari arguti, in piccole civetterie; nessuno pensò a domandare il famoso pezzo studiato da Valeria. Fu il babbo stesso che, al momento di separarsi da’ suoi ospiti disse alla figliuola:

— Non ci suoni qualche cosa al piano, Valeria?

— Ah sì! appunto; La sonate de mademoiselle votre fille, disse Odda con un’ironia che nessuno aveva mai trovata nella sua bella voce, prima di quella sera.

Valeria non ripicchiò la parola acerba della cugina, non si mostrò punto risentita. Sonò «Parigi, o cara» senza variazioni, e ridendo per la prima di quello scherzo, disse che non sapeva altro.

Ma ritirandosi nella sua camera, camminava lenta, a capo chino, ed era tanto impensierita che