Pagina:Torriani - Serate d'inverno, Madella, 1914.djvu/149

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— Io sono la zitellona della famiglia, e sono più che parente, sono amica di Valeria. Via, mi faccia le sue confidenze.

— Ma io non so se debbo osare. Suo zio è così avverso agli artisti....

— No; lo zio è avverso solamente alle artiste. Gli uomini li autorizza a fare quanti quadri vogliono, a due sole condizioni: che ne ricavino molto denaro, e che non li facciano ammirare da lui. Lei adempie da un pezzo alla prima condizione, e credo che non avrà difficoltà ad adattarsi alla seconda.

— Pensi! Coll’attenzione che ha la bontà di accordar lei a’ miei quadri, non resta più nulla a desiderare al mio amor proprio.

— Dunque?

— Dunque, se crede che le mie speranze non siano troppo audaci ed infondate, dacchè mi legge nel cuore, mi abbandono a lei. Disponga di me.

Se quelle parole le avesse dette per lei stessa! Disporre di lui; trasportarlo nella sua solitudine d’Ameno, nella sua villa, piena di ricordi e dei lavori di lui; in riva al suo lago, su cui aveva tanto vagato solitaria, pensando al suo povero amore ignorato: vivere a due una stessa vita, colla stessa passione, la stessa arte, un ingegno gemello!... Povera Odda! Fu un momento cru-