Pagina:Torriani - Serate d'inverno, Madella, 1914.djvu/65

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— Quando saprò tutto? Ma cosa sono questi misteri? Gustavo non può avere dei segreti per me che sono stata sempre sincera e fiduciosa con lui.

— Non si affretti ad accusarlo, Vittoria, Gustavo è innamorato. Questa è la sua colpa e la sua scusa. Ma c’è un segreto, c’è una grande disgrazia di mezzo. Gustavo non ha il coraggio di farle questa confessione. L’ha affidata alla mia amicizia. Vuole sentirla da me?

— Dica, dica presto per carità.

Ed era tutta turbata e le scintillavano gli occhi.

Io le narrai tutta la storia disgraziata del mio amico; le dissi le sue trepidazioni passate, le sue angoscie presenti, i suoi rimorsi, i suoi timori, il suo immenso amore per lei. La pregai di perdonargli; mi posi in ginocchio io stesso per Gustavo; evocai, per intenerirla, la memoria della povera Clelia.

Ella mi ascoltò sempre in silenzio. Ma aveva il seno ansimante, e si fece prima pallidissima in viso, poi infiammata. I suoi grandi occhi neri mandarono lampi di sdegno, poi rimasero fissi con un’espressione implacabile.

Quando ebbi detto tutto ella mormorò:

— Disgraziato! Aveva uccisa mia sorella, ed ha accettato il mio amore! Ah non sapevo che si potesse esser perfidi cosí!