Pagina:Torriani - Un matrimonio in provincia, Milano, Galli, 1885.djvu/176

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Infatti quel bimbo che avevo portato in collo, era diventato un omino di dieci anni, ed andava al liceo.

Quella sera, seduta sul letto, colle gambe penzoloni, livide pel freddo, rimasi lungamente assorta in quelle riflessioni profondamente tristi. Venticinque anni passati, quasi ventisei! Fra quattro anni ne avrei trenta! Mi ricordavo quanto s’era riso colle cugine e con mia sorella d’una certa signorina di ventotto anni, che si dava l’aria d’una giovinetta, e non osava uscir di casa sola. Una volta che aveva detto «quando sarò maritata» ne avevamo avuto per un gran pezzo da burlarla. Ed un’altra volta che le era sfuggito, parlando con noi, di dire: «Fra noi ragazze» oh! che scene avevamo fatte! Ci era sembrato il colmo del ridicolo.

Ed ora ero nello stesso caso. Una zitellona! Non potevo più parlare di speranze future, di nozze; mi avrebbero burlata die-