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biamento di stato» come diceva lei, l’avevano rimessa tutta a nuovo. Era piena di brio e di vita.
Fece portare nel nostro salotto tutti i mobili del suo, che, per combinazione, erano precisamente gli stessi che avevamo noi: un divano, otto sedie, quattro poltrone, ed una tavola rotonda. Soltanto, i nostri erano verdi, e quelli della sposa rossi! Non si potevano fondere; quelle due tinte urtavano terribilmente.
La sposa risolvette la questione collocando il salotto rosso contro la parete destra, il salotto verde contro la parete sinistra, ciascuno colla rispettiva tavola dinanzi, e facendo casa da sè. La parete principale, di contro alle finestre, divenne un terreno neutro, dove i due salotti si avanzavano ciascuno dalla sua parte, fin quasi a metà; poi si fermavano ad una linea di demarcazione ideale, che indicava lo spazio da frapporre tra l’ul-