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c’è anche il maestro di piano, allora lo vedrai.
Di dietro la Giuseppina susurrò piano:
— Denza, eccoli.
Se ne parlava sempre in plurale. Io ero rossa come una ciriegia, tutta confusa, e mi struggevo di vederlo. Domandai:
— Ci son tutti?
— Sì, stai attenta; ora ci salutano.
Intravvidi un movimento, udii come uno strisciar di piedi; la Maria chinò appena impercettibilmente il capo senza guardare nessuno e seria seria. Io guardai a tutt’occhi, vidi dei cappelli che si movevano, ed un gruppo di uomini fra i quali campeggiava in un lungo soprabito grigio, una specie di elefante.
Mi si strinse il cuore, e domandai sbigottita:
— Qual è?
— Il più grasso; ma non farti scorgere.