Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/107

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le lacrime e con quei segni di affetto che non sembravano mai finiti: raddrizzare la testa sopra il cuscino scelto con le cifre ricamate, accostare i piedi insieme, accomodare sui capelli un fiore scivolato tra unaspalla e la cassa.

Egli avrebbe voluto che nessuno fosse stato lì; e gli facevano male tutte quelle mani, che si muovevano in fretta. Quelle mani, quelle mani!

Voleva gridare: «Portatela via presto! Perchè non l'avete portata via? Non ce la voglio più in casa». E si meravigliò del padre, che non s'impazientiva, un poco calmato da tutte quelle attenzioni.

Volle seguire il trasporto al cimitero in carrozza chiusa, tirando giù nervosamente le vecchie tendine di seta turchina per non esser visto da nessuno; mentre Domenico anche per risparmio avrebbe voluto andare a piedi. Ma Pietro si preoccupava della gente ferma a guardare nella strada e perfino dinanzi all'uscio di casa. Notò che si alzavano in piedi ed allungavano il collo per veder meglio.



La morte di Anna era stata un vero danno per Domenico. I sottoposti non lavoravano più quanto prima; ed egli, preso da uno