Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/206

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— Perchè non vuoi? Ti aspetto nella strada, verso la Badia.

— Verrò. Ora vattene.

Le baciò ambedue le mani, tenendogliele insieme, mentre ella si tirava a dietro, quasi chiudendogli l'uscio in faccia.

Ed egli pensava, scendendo le scale: «Ha sofferto. Soffre perchè deve stare in una casa che non è sua. I genitori, forse, non le hanno più scritto; i parenti la invidiano. M’è parsa più sensuale; ma io devo rispettarla lo stesso, anzi di più: dopo, la odierei.»

Invece non gli fece caso che potesse venirsene via così a pena glie ne aveva parlato.

Il signor Alberto s’era impigliato in un processo di fallimento; e da una quindicina di giorni non si faceva più vedere da nessuno, nè meno da lei, che andava a trovarlo, di rado, qualche mezz’ora, nello studio d’uno dei suoi avvocati dove ormai passava tutto il suo tempo. Egli l’aveva pregata di tornare a Radda, soltanto finchè il processo non fosse finito; anche perchè i parenti della moglie, ch’erano tra i testimonii, non soffiassero nella brace.

Denari non li dava più; e, più d’una volta, Ghìsola aveva dovuto cominciare a contentarsi di pane mangiato soltanto con qualche frutta. Ma, non volendo tornare a casa e non avendo dove andare, aspettava prima di decidere qualche cosa.