Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/220

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mentava. Quasi parevagli di camminare sognando. Diceva:

— Perchè non guardi sempre me?

Infatti ella gli si volgeva soltanto di sfuggita, e lo avrebbe lasciato lì solo volentieri. Ma, dominandosi come quando s'era stesa con la schiena sul murello, contraffacendo la voce di lui, si fermò a guardare il cielo. Egli, credendole, esclamò:

— Una notte così non la vedremo mai più! Le stelle scintillano anche dentro i tuoi occhi. Te le vedo io!

E la baciò lungamente. Ella scosse il capo, discostandosi. Era pazzo? La faceva soffermare ancora; gridava di gioia. Ghìsola, fuori di sé dalla voluttà, era come un'anfora che alla fine s'apre tutta secondo una sua incrinatura. E non si tenne dal dirgli:

— Se tu fossi un uomo!

Pietro le rispose come a sé stesso:

— Io ti voglio bene!

E siccome anche la sua estasi doventava sensuale, volle tornare a dietro: Ghìsola non doveva accorgersene nè meno!

Masa attendeva in cima alla strada, con le mani su ì fianchi, inquieta per tutte le insinuazioni allegre degli assalariati seduti attorno all'aia. Giacco s'era rincantucciato in casa, malcontento di dover tenere acceso troppo il lume ad olio, contro il quale si buttava una farfalla con un corpo grosso