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— Pensi sempre a queste cose?
Pietro, per burlarla, affondò la bambola a calcagnate, nella melma; e poi ci si mise con furore, con il cuore palpitante, impaurito di vederla uscir fuori, pallido.
Ghìsola, guardandolo dall’uscio, borbottò:
— Stupido!
Pietro sentì rimorso, e tentò tutti i mezzi di riconciliarsi; ma lei gli volse le spalle, mangiando un pezzo di pane trovato nella madia. Allora egli aperse un temperino che aveva in tasca e le ferì una coscia. La giovinetta impallidita, si sforzò di contenersi. Egli, credendo di non averle fatto male, con il temperino in mano, offeso e indispettito, fece l’atto di slanciarsi un’altra volta; ma ella, allora, gli tirò un calcio, e corse in camera buttando via il pane. La vecchia, al rumore delle sedie urtate, smise di spazzare e tornò in casa; andando a trovare Ghìsola che si sentiva frignare con quel frigno tutto unito e senza stacchi, che smette subito.
Pietro solo in cucina, ridendo sommessamente di spavento, s’avvicinò pian piano per vedere. Ma in quel mentre Masa uscì e gridò con collera:
— Perchè le ha fatto far sangue? Non deve esser così cattivo. Non voglio. Lo dirò al padrone.
— Io non ci ho colpa.