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Poi, rideva anche lei.

D’estate, quando tirava un poco di vento, si vedeva uscire dalla finestra aperta tutto il fumo delle pipe e dei sigari; e allora gli avventori si toglievano la giubba; mentre, d’inverno, si passavano uno scaldino.

Burlavano tra loro, portandosi via il pane o le frutta. Quando qualcuno bestemmiava troppo, Anna impallidiva e lo guardava in faccia. Egli rimaneva con la parola in bocca e tutti gli altri tacevano; e la conversazione era cambiata.

— La bestemmia non sta bene. Avete tempo fuori di qui! Per la strada!

Quegli arrossiva:

— Ieri il rimprovero non toccò a me! Non è vero, padrona?

Era una risata spontanea. Ed Anna pensava subito ad un’altra cosa.

Allora qualcuno proponeva:

— Venga a darci da bere. Ma non di quello annacquato. Non ci castighi!

Chi aveva ancora un poco di vino, vuotava il bicchiere riposandolo con gli altri nel mezzo della tavola. Anna, fattosi portare un fiasco, domandava:

— Quanto ne vuole lei?

— Un soldo.

— Io due soldi....

Adamo metteva il bicchiere contro l’aria:

— È piovuto in cantina anche oggi!

F. Tozzi. Con gli occhi chiusi. 3