Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/65

Da Wikisource.

— 53 —


Anna soffriva di queste domestichezze; ma, per paura di perdere gli avventori, non ci si metteva a tu per tu. Invece Domenico se n'esaltava; e gli pareva sempre più di aver ragione. E diceva a Pietro:

— Stai attento a quello che ti dico io. Non hai più bisogno di studiare. Basta che tu sappia fare la moltiplicazione. Dovrebbero esser abolite le scuole, e mandati tutti gli insegnanti a vangare. La terra è la migliore cosa che Dio ci ha data.

Anna, scontenta, rispondeva:

— Codeste sono idee tue.

Domenico chiedeva, con scherno:

— Quanto tempo ci sei andata a scuola tu?

Non ci mancava che da contrastare con la moglie! Ella scuoteva la testa.

— Noi, senza saper né meno la nostra firma, abbiamo fatto fortuna.

Gli avventori rimanevano pensosi; poi esclamavano, tanto per non scontentare di più Anna:

— È ancora giovine. Non c'è da capire quel che ci potrete ricavare.

— Ma anche quando io avrò sessant'anni, ed egli più di venti, sarò sempre capace di rompergli la testa.

— Oh, grosso e forte come voi non verrà di certo!