Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/91

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l'inchiostro con le more delle siepi. Ma non andò mai avanti oltre le prime aste.

Per dire la verità, invece, Ghìsola avrebbe imparato volentieri, e, a sapere che Pietro andava a scuola, le faceva un grande effetto. Ella avrebbe voluto almeno leggere, perchè molte delle sue amiche dei poderi accanto avevano perfino il libro da messa, quello regalato dai cappuccini per la prima comunione; e poi perchè in Piazza del Campo, le domeniche mattine, le veniva voglia di comprare le canzonette stampate che vendevano a un soldo con il racconto di qualche fatto miracoloso, dove c'era sempre una Madonna con una gran corona dietro la testa. Le canzonette erano belle perchè anch'esse, prima delle rime, ci avevano sempre qualche figurina. Ella si fermava, con gli altri contadini, a sentirle con la chitarra da Cicciosodo, quel cantastorie capace di smuovere il cappello a tuba contraendo la pelle della fronte, ritto sopra uno sgabello. C'erano anche le scimmie che sceglievano i numeri con la Ruota della Fortuna; e c'era chi vendeva certe chicche di tutti i colori, involtate in cartocci ritagliati a frange con le forbici.

Quando tornava a Poggio a' Meli, aveva già imparato l'aria della canzonetta che le era piaciuta di più; ma non si ricordava di tutte le parole. Qualche volta, avendola