Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/116

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una recita cinematografica 109


— Ma perchè? — Gli domanda la serva, a cui trema la voce dall’ira e dall’emozione.

— Il perchè non lo dico, — egli risponde con aria d’astuzia.

Ma ha un malessere nell’animo come non mai. Anche questo malessere lo spaventa; perchè non sa di quel che si tratti. Ed è così triste che anch’egli vuol morire. Andrà a buttarsi nel Tevere. Gli pare che la signora Pia non debba morire sola: egli non l’ama; ma pensa che, quando muore una persona, muoiano tutti gli altri; che dovranno sparire lo stesso. O prima o dopo, non significa niente. La morte non è individuale, ma di tutti. Forse, morendo, egli troverà quella strada delle stelle; perchè ci vuole coraggio a passare quel punto! Poi, il resto viene da sè. Egli ha fatto una magnifica trovata! È una trovata che lo esalta e lo innalza; dove non sa, ma si sente più buono e più dolce; si sente già vivere in un altro modo, e non vuol tornare a dietro. Bisogna obbedire. Già è in Piazza del Popolo, perchè andrà ad annegarsi dove il Tevere è più deserto; di là dal Ponte Margherita.

In Piazza del Popolo, c’è un sole che pesa