Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/239

Da Wikisource.
232 i butteri di maccarese


Ma i più vicini, risoluti, erano riesciti a andare sopra il ponte, salendo in piedi su i muriccioli di fianco. Un ragazzo era entrato da sotto il cavallo. Un mucchio di donne andava con le falci agli occhi del cavallo. Il buttero aveva ritrovato tutta la sua voce, e gridò:

— Fermi tutti! Tornate a dietro. Dite a me quel che volete.

— Maccarese non mantiene i patti!

— Perchè?

— Ci volete dare una lira di meno al giorno.

— Non è vero.

— Mascalzone! Ladro! Non vi perdete con lui! Andate avanti! Buttatelo di sotto.

Le donne strillavano, minacciandolo con le falci; gli uomini pensavano come fare per levarlo lì dal mezzo. Allora, una ventina insieme si spinsero addosso al cavallo; che, a poco a poco, restando di traverso com’era, andava verso l’altro capo del ponte. Tutti gli altri venivano avanti urtandosi e calpestandosi, non riconoscendosi più l’uno con l’altro; ma il grido di uno faceva gridare di più quelli che gli si trovavano attorno. Il buttero si scansò e disse:

— Se vi hanno imbrogliato i «caporali» delle