Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/244

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marito e moglie 237


ha più fiato per dire una parola. Com’egli all’improvviso si è attaccato a lei, così ora s’è staccato; e pare che soltanto pochi minuti siano bastati a cambiare i loro anni di matrimonio; perchè essi non sanno che tutto quello che è passato nel loro animo, giorno per giorno, di buono e di cattivo, doveva avere una volta i suoi effetti. Nessuno dei due ne ha colpa; e siccome essi son buoni e leali cercheranno di sopportarsi a vicenda, aspettando che torni il tempo forse di volersi bene come prima. Tutte queste cose, nell’animo di ambedue, passano rapidamente come quando si sogna.

Ma Enrica, la più debole e la meno preparata, singhiozza con il fazzoletto alla bocca. Fa di tutto per non piangere più; e quando ci riesce, chiede:

— Vuoi mangiare alla trattoria oggi? Io mangio in casa. Torna quando vuoi.

Il Laudi si meraviglia che ella debba dirgli così; e risponde, benchè non avesse affatto pensato a stare fuori di casa:

— Sì: oggi, mangerò alla trattoria.

Prende i guanti, l’ombrello; ed esce senza salutarla.