Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/248

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marito e moglie 241


un fascio di rose e le porta a casa. Ma, guardandole, si domanda perchè le ha comprate.

La moglie gliele prende in mano, le mette in un vaso pieno d’acqua, su la tavola dove mangiano. Ella non lo ha ringraziato e nè meno gli ha fatto capire che le fanno piacere. Egli ne compra un altro fascio, e questa volta proprio per lei. Ora sono tutti e due tranquilli.

Una domenica vanno a Porta San Giovanni. La basilica regge la fila delle sue statue come fossero enormi fiori chiari.

Nella piazza polverosa tre caroselli girano con gli specchi e le lampadine elettriche, con la gente sopra i cavalli e dentro le barchette, con le pitture fantastiche e mitologiche. Anche la loro musica gira. E l’aria è stata scaldata dal sole.

La Via Appia si allunga sotto il suo selciato che luccica, specie lontano, dove si vede un pino in vece dell’osterie e delle case. Parecchi operai, in maniche di camicia, lavorano con i picconi attorno a un binario. La campagna è piatta e solitaria, quantunque ci sia tanta gente e tanti carretti con le sonagliere. Ma l’erba è così fitta che la campagna pare debba essere