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76 | miseria |
vano più che potevano, e gl’interessi andavano male. Non pensava a quale mestiere avrebbe dovuto darsi per vivere più tranquillo; ma, certo, qualcosa c’era da fare! Suo padre in vece era stato un bravo agricoltore, c aveva messo insieme qualche soldo.
Pieno di collera, abbottonò il colletto; e dette un’occhiata all’abito nuovo, quello che avrebbe preso, con una specie di paura.
Ad un tratto si fermò ad ascoltare, guardandosi nello specchio; i contadini cominciavamo a battere il granturco con i correggiati. Scappar presto, con il treno della sera stessa; era necessario, indispensabile! Si riguardò, fatto il nodo alla sciarpa. Stava per scegliere le scarpe meno rotte, quando sua moglie, Corrada, entrò. Egli s’impaurì di più.
— Hai riscosso i due barili di vino dalla signora Viola?
Egli rispose, gridando:
— Ti dico di no!
— Quando ti deciderai? Bisogna pagare il conto al macellaio: ormai è più d’un mese.
Egli strinse le labbra con ira, e poi gridò ancora: