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Pagina:Tozzi - Giovani, Treves, 1920.djvu/93

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86 miseria


la voglia di caderle nelle braccia; mentre il sorriso lo affascinava anche di più, un sorriso sensuale che lo legava. Le avrebbe, certo, potuto parlare verso buio, in capanna.

— Andrò via un altro anno! Gl’interessi potrebbero anche migliorare! — Salì, accarezzando la gatta, che rasente il muro scendeva le scale.

La matrigna gli disse:

— Perchè tratti male così la tua moglie?

— Che cosa le ho detto? Ero arrabbiato.

— Vai a trovarla.

Egli aprì l’uscio, pieno di benessere; e chiese:

— Hai proprio deciso di andare a Siena?

— Si capisce! Non sono come te che non sei buono a deciderti.

E, avendo finito di cambiarsi l’abito, si mise il cappello e prese l’ombrellino.

— Vado sola?

— Sì: io rimango a sorvegliare i contadini.

Ella assentì, contenta.