Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/25

Da Wikisource.

prefazione XI

rirsi più a suo agio; e perfino, com’ebbe ad avvertire il D’Ovidio!1, sacrificare l’aritmetica alla sua norma linguistica e all’armonia dello stile, sostituendo al primitivo «fra tre o quattro confidenti» un «tra quattro o cinque confidenti»2. Ma in poesia, specialmente se già divenuta celebre e già sulle bocche di tutti, non era ugualmente agevole abbandonarsi a simili bizzarrie; o manomettere a cuor leggiero, poniamo, i due versi dei due Cori dell’Adelchi:

Fra tema e desire, s’avanza e ristà....

Te collocò la provida
Sventura in fra gli oppressi.


A ogni modo, dovunque può lo zelante apostolo della fiorentinità della lingua porta, in questi lavori giovanili d’avanti la sua conversione filologica, il ferro e il fuoco purificatore. Fa ogni sforzo per iscrostare la pàtina arcaica, o magari detergere la muffa dell’ortografia stantìa. Così, tutte le noje proprj principj, i piccioli picciola, gli eguali eguaglianza, i verisimili e verisimiglianza, le obbiezioni, le contraddizioni, le quistioni, le voci del verbo obbedire, le forme verbali debba e debbono, chieggio e veggio, cangio e sieno, i vi era, e i si è, i quei, i dei dai nei, sui o su di un, fra i ecc., son diventate noie, propri, principi, piccolo e piccola (una «picciola appendice» è rimasta, p. 154), uguale e uguaglianza, verosimile o verosimiglianza, obiezione, contradizione (nel Romanzo tornò a «contraddizione» e a «contraddire»!), questione, ubbidire (nella prima stampa si oscillava tra le due forme), deva e devono, chiedo e vedo, cambio e siano, ci era e il semplice è, que’, de’ da’ ne’, su’ o su un, tra’. Non si riesce a capire se, costretto com’era

  1. Le correzioni ai Promessi Sposi e la questione della lingua; 4ª ed., Napoli, Pierro, 1895, p. 102. — Circa alla «contradizione fra le teoriche tenacissimamente professate, e la pratica degl’Inni Sacri, delle Tragedie, del Cinque maggio, piene di forme e atteggiamenti ignoti affatto all’uso fiorentino, colto o non colto», è pur da vedere quel che osserva il Rajna, nella conferenza sul Trattato «De Vulgari Eloquentia», Firenze, 1908, p. 16-17 dell’estratto.
  2. Promessi Sposi, cap. IX, p. 137 della ediz. Hoepli, vol. I delle Opere. Poche righe dopo, nello stesso Romanzo (p. 138), non si fece tuttavia scrupolo di correggere: «tra loro tre».