Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/329

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la passione 299


     Ma chi fosse quel tacito reo,
Che davanti1 al suo seggio profano
Strascinava il protervo Giudeo,
Come vittima innanzi a l’altar,
Non lo seppe il superbo Romano;
Ma fe’ stima il deliro potente,2
Che giovasse col sangue innocente
La sua vil sicurtade comprar.

     Su nel cielo in sua doglia raccolto
Giunge il suono d’un prego esecrato:
I celesti copersero il volto:
Disse Iddio: Qual3 chiedete sarà.
E quel Sangue dai padri imprecato
Sulla4 misera prole ancor cade,
Che mutata d’etade in etade,
Scosso ancor dal suo capo non l’ha.

     Ecco appena sul letto nefando
Quell’Afflitto depose la fronte,
E un altissimo grido levando,
Il supremo sospiro mandò:5
Gli uccisori esultanti sul6 monte
Di Dio l’ira già grande minaccia;
Già dall’ardue7 vedette s’affaccia.
Quasi accenni: Tra8 poco verrò.

O gran Padre! per Lui che s’immola,
Cessi9 alfine quell’ira tremenda;
E de’10 ciechi l’insana parola
Volgi in meglio, pietoso Signor.
Sì,11 quel sangue sovr’essi discenda; j
Ma sia pioggia di mite lavacro:
Tutti errammo;k di tutti quel sacro-
santo12 Sangue cancelli l’error.

  1. dinanzi
  2. potente
  3. qual
  4. su la
  5. mandò,
  6. in sul
  7. da l’ardue
  8. fra
  9. Taccia
  10. dei
  11. sacro Santo