Per Te sollevi il povero
AI ciel, ch’è suoz, le ciglia,1
Volga i lamenti in giubilo,
Pensando a Cui somiglia:
Cui fu donato in copia,2
Doni con volto amico,
Con quel tacer pudico,
Che accetto il don ti fa.
Spira de’3 nostri bamboli
Nell’ineffabil riso;
Spargi la casta porpora
Alle donzelle in viso;
Manda alle ascose vergini
Le pure gioie4 ascose;
consacra delle spose
Il verecondo amor.
Tempra de’5 baldi giovani
Il confidente ingegno;
Reggi il viril proposito
Ad infallibil segno;
Adorna la canizie
Di liete voglie sante;
Brilla nel guardo errante
Di chi sperando muor.
- ↑ ciglia
- ↑ copia
- ↑ dei
- ↑ gioje
- ↑ dei