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320 inni sacri

Notte scendea disciolto
D’altri celesti un volo.
Che si libraro a stuolo
Intorno al messaggier.

     Gloria al Signor cantarono
E in terra pace al buono,
In cor volgendo, attoniti,
Che ben voler, che dono;
Ma vinta in tanta piena.
Perdeasi la serena
Possa di quei pensier.



LA PASSIONE.

Il Bonghi avverte (I, 177): «È di tutti quello che ha meno strofe rifatte; e più varianti non cancellate dello strofe attuali. — Ha in principio la data: Incipit 3 marzo 1814, però non ne furono scritte che le due prime strofe, e smise; innanzi alla terza, è scritto: Ripreso il giorno 11 luglio, e dopo la strofa terza e quarta, levò mano da capo; innanzi alla quinta è scritto: 1815, ripreso 5 gennajo, e scrisse le strofe quinta, sesta, settima, ottava; innanzi alla nona, è posta la data: 26 settembre; innanzi alla decima, 28 settembre; in ultimo: Explicit ottobre 1815».


LA RISURREZIONE.

In principio è la data: Aprile 1812; in fine: Explicit, 23 giugno. Da correggersi. «Però», osserva il Bonghi (p. 165), «non si vede che lo correggesse; l’inno è stato stampato come qui è scritto, e non v’ha nello stampato se non due soli versi dei quali nello scritto non è traccia».

Ercole Gnecchi, nel vol. Lettere inedite di A. M., 2ª ediz., Milano, Cogliati, 1900, ha pubblicato il facsimile dell’autografo delle prime sei strofe. Codesto brano, trascritto accuratamente dal Manzoni, fu da Giovanni Torti donato «al sig. Ventura». Le strofe 2ª, 3ª, 4ª e 5ª vi sono tali quali furono poi stampate; la 1ª e la 6ª presentano qualche varietà. Eccole:

     È risorto: or come tolta
Fia la preda a l’uom robusto?
Come è salvo un’altra volta