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346 | nota alle odi |
poichè, essendo l’ode stata rifiutata dalle censura, io mi sono proposto di non darne copia; e già ho dovuto negarla ad amici e a congiunti strettissimi». — Nella seconda, del 15 novembre ’21 (Carteggio, I, 551), soggiungo: «.... Veramente, dopo un sì lungo intervallo, le correzioni e le interpretazioni d’un componimento, che debb’essere ormai dimenticato, possono parere incenso ai morti, e far ridere di chi le dà; ma ad ogni modo io stimo che il meglio sia obbedire all’amico quando si può. — Nelle lezioni in cui tu hai trovato varietà, ecco dunque le mie: Stette la spoglia immemore — Vergin di servo encomio — Più vasta orma — Serve pensando — Prode rimote — E il lmapo de’ manipoli — Che più superba altezza. Veggio che più vasta orma è espressione viziosa, poichè manca il termine comparativo, ed il senso non è perfettamente chiaro. Sì vasta sarebbe più grammaticale, ma sarebbe ancor più lungi dal senso che ho voluto e non saputo esprimere. Il disonor del Golgota è imitato dall’improperium Christi e dall’altro, stultitiam crucis, di S. Paolo [Hebr. XI, 26; I Cor. I, 18]; i grandi predicatori francesi gettano più d’una volta nei loro discorsi l’opprobre de la Croix, senz’altro temperamento, perchè s’intende che è disonore, obbrobrio, improperio a.gli occhi del mondo».
Riproduco il testo dell’edizione autentica delle Opere varie, 1845, ponendo a piè di pagina le varianti dell’edizione goethiana di Jena 1827. Per gli emendamenti e per tutto il resto, cfr. D’Ovidio, Discussioni manzoniane, p. 198 ss.; e Nuovi studi Manzoniani, Milano, Hoepli, 1908, p. 331 ss.
L’ode Marzo 1821 e il frammento Il proclama di Rimini furono la prima volta stampati in un opuscoletto di 15 pagine, a Milano, tipografia di Giuseppe Redaelli, nel 1848, col titolo: Pochi versi | inediti | di Alessandro Manzoni. Dietro la pagina di frontespizio è questa avvertenza: «Edizione messa sotto la tutela delle veglianti leggi e convenzioni, e che si vende una lira italiana, in favore dei profughi veneti, per cura della Commission Governativa delle offerte per la causa nazionale. — NB. Si riterranno contraffatte tutte le copie che non portassero il marchio della Commissione suddetta». Difatto, sul frontespizio della copia che possiedo, è impresso un cerchio, convdentro scrittovi: Gov.º Provv.º | Commissione | delle offerte. — In quel medesimo anno fortunoso, furon di quei versi fatte altre tre edizioni, & Milano «luglio 1848», a Venezia è a Livorno. — Di poi, nel 1860, il Manzoni li fece ristampare coi tipi e nel sesto dell’edizione delle Opere varie del 1845, continuando la numerazione di queste, e ripetendone, completato, l’indice. Nella copia che ho tra mani, essi fanno corpo col resto, senza che appaia traccia visibile del diverso anno della stampa.
Riproduco quest’ultimo testo, riscontrandolo con quello dell’opuscoletto del 1848, quasi in tutto identico.