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Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/404

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374 poesie non accolte dall’autore

     Giovin d’anni e di senno, non audace;
     Duro di modi, ma di cor gentile.
La gloria amo e le selve e il biondo Iddio1;
     Spregio, non odio mai; m’attristo spesso;
     Buono al buon, buono al tristo, a me sol rio.
A l’ira presto, e più presto al perdono;
     Poco noto ad altrui, poco a me stesso:
     Gli uomini e gli anni mi diran chi sono.

1801.





A FRANCESCO LOMONACO,

per la vita di dante




Come il divo Alighier l’ingrata Flora
     Errar fea, per civil rabbia sanguigna,
     Pel suol, cui liberal natura infiora,
     4Ove spesso il buon nasce e rado alligna,
Esule egregio, narri; e Tu pur ora
     Duro esempio ne dai, Tu, cui maligna
     Sorte sospinse, e tiene incerto ancora
     8In questa di gentili alme madrigna.
Tal premj, Italia, i tuoi migliori, e poi
     Che pro se piangi, e ’l cener freddo adori,
     11E al nome voto onor divini fai?
Sì da’ barbari oppressa opprimi i tuoi,
     E ognor tuoi danni e tue colpe deplori,
     14Pentita sempre, e non cangiata mai.

1802.
  1. Di riposo e di gloria insiem desio.