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manzoni e cavour 429

L‘esercito condotto in Italia dal suo nipote, come fu il primo che c’entrasse con un fine generoso e sensato, fu anche il primo che ne sia uscito trionfante e benedetto, e lasciandovi una Nazione amica por la natura stessa delle cose.

Il Manzoni non pronunzia il nome del potente sovrano straniero, senza il cui aiuto generoso l’Italia — perchè volerci impuntare a non riconoscerlo, come lo storico ha fatto, lealmente? — l’Italia non ancora sarebbe. Nè ho bisogno di pronunziarlo io. Il vostro pensiero è già corso al solitario palagio, tra i Boschetti e il Naviglio, dove ebbe già sede il Senato milanese; e s’inchina all’imperiale recluso. Il monumento superbo e il gesto gentile del cavaliere augusto, nell’angustia di quel chiostro deserto, hanno un’eloquenza che solo una frase di Shakespeare a me pare valga ad esprimere: «I torti degli uomini vivono nel bronzo, le loro virtù noi le scriviamo sull’acqua»1.

  1. «Men’s evil manners live in brass; their virtues We write in water». King Henry VIII, a. IV, se. 2ª. — Mi càpita sott’occhi il foglio di giovedì 29 maggio 1873 del Pungolo di Milano, dove son descritti i grandiosi funerali fatti al Poeta. Al Cimitero parlò efficacemente, in rappresentanza del Senato, Achille Mauri. Che disse: «Del fatto ch’egli abbia appartenuto al Senato del regno è da tener conto per questo, che schivo d’ogni onorificenza, questa unica non disdisse, perocché gli porgeva modo di mostrarsi pubblicamente, qual fu sempre, devoto all’indipendenza ed unità d’Italia, e d’assumere la sua parte di responsabilità di quella politica onde il grande intento fu conseguito». E concludeva: «Un illustre tedesco scriveva non ha guari che può trarsi ogni lieto pronostico degl’italiani, se si mostreranno degni dell’educaziono politica ricevuta da Camillo Cavour. Lo stesso è da dire, se si mostreranno degni dell’educazione letteraria e morale ricevuta da Alessandro Manzoni. Cotesti nomi di due uomini, che si ebbero in sì grande stima ed affetto, ben possono pronunziarsi insieme, in questo giorno, in questo luogo; ben può qui emettersi il voto che delle future nostre generazioni si dica: Sono formate alla scuola italiana del Cavour e del Manzoni!».