Pagina:Tragedie (Pellico).djvu/411

Da Wikisource.
406 tommaso moro.

SCENA IV.


ANNA ed ARRIGO.


Arrigo.Anna, d’amore e d’indulgenza io prova
Alta ti do. Ma forza è ch’io t’imponga
Di serbar meglio d’or innanzi il tuo
Di regina decor.
Anna.                                   Crucciato parli?
Arrigo.Forz’è che ad Anna, bench’io l’ami, or dica,
Ch’ella non mai presuma esser motrice
Al regnar mio. Se veder Moro assento,
Non perciò lodo tue soverchie cure
A favor del ribelle; e se ribelle
Mostrerammisi ancor....
Anna.                                             Io....
Arrigo.                                                  Tu nol salvi!
Anna.(L’amo, e terror sovente egli mi desta!)
Ecco lo sventurato.
Arrigo.                                             Oh! come un anno
Di trista prigionia sovra quel volto
Lasciato ha impronte di dolor!


SCENA V.


MORO, CROMWELL e detti.


Moro.                                                            Signore....
Arrigo.Moro.... aspettai gran tempo io che parola
Di scusa e pentimento a me mandassi.
Moro.Di scusa e pentimento avrei parola
A voi mandata, o sir, se coscïenza
Di fallo alcun mi rimordesse.
Arrigo.                                                       Or cangia
Finalmente linguaggio. Odi. Rammenta
La reverenza che alla tua dottrina
Piacquemi professar; gli onori, ond’io
La segnalai; l’affetto che verace