Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/103

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AGAMENNONE 100

CLITENNESTRA

Mi mettete alla prova, come femmina
sciocca! Io con cuore che non trema, parlo
a chi m’intende. La tua lode e il biasimo
son tutt’uno per me. Questi è Agamènnone
1455mio sposo: un morto: l'opera di questa
mano ministra di giustizia. È tutto.

CORIFEO

Qual tristo cibo nutrito dal suolo
qual filtro attinto dai gorghi del mare
hai tu bevuto, che tanto furore
1460e tante grida di popolo attiri
su te? Colpisti: scannasti: or t'abbomina
la città tutta: sarai messa in bando.

CLITENNESTRA

Ora per me sentenzi il bando, e ch’io
son l’abominio degli Argivi, e il popolo
1465mi maledice: e non rinfacci nulla
a quest’uomo, che piú non valutò
d’una pecora, quando nelle greggi
opulente di lana i capi abbondano,
la figlia sua, la figlia dilettissima
1470della mia doglia, e la sgozzò, perché
placasse i venti della Tracia. Lui
bisognava scacciar da questa terra,
in pena del misfatto. Ma tu badi