Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/141

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138 ESCHILO

questa dimora qualche gagliardo!
E Marte scagli dall’arco tortile
175subito dardo,
o, stretto all’elsa, vibri lo strale
ch’è nei propinqui scontri fatale.

ELETTRA


Già sotterra i libami al padre scesero.
Udite adesso mie nuove parole.

CORIFEA


180Parla! Mi danza il cuor per lo spavento.

ELETTRA


Reciso veggo su la tomba un ricciolo.

CORIFEA


Ti par che d’uomo o di fanciulla sia?

ELETTRA


È tal che ognuno ben potria conoscerlo.

CORIFEA


Io, vecchia, imparerò da te piú giovine?

ELETTRA


185Nessun poteva, se non io, reciderlo.