Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/266

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LE EUMENIDI 263


gioie e canti: di lagrime a quelli
fosca e torbida rendon la vita.

CORO


Strofe II
E depreco le sorti
d’intempestive morti.
O Dive, che degli uomini
leggete il fato, o Moire, a quest’amabile
gioventú date la vita propizia,
o Dive nostre suore,
Dive della Giustizia,
d’ogni casa partecipi,
vigili a tutte l’ore,
o severa adunanza
che sopra ogni altro Iddio godi onoranza!

ATENA


Bene io godo che a questa mia terra
tali augurî si facciano, e venero
il tuo volto, Suada, che il labbro,
che la voce m’ornasti; e m’opposi
di costoro al selvaggio rifiuto.
Or trionfo ebbe Giove, cui grata
è facondia: trionfo la causa
di Giustizia ebbe in tutto per me.