Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/6

Da Wikisource.



L’Agamènnone, Le Coèfore, Le Eumènidi, furono rappresentati il 458, nove anni dopo I Sette a Tebe. E sono le tre parti d’un lavoro unico, d’una trilogia, l’unica trilogia sopravvissuta del teatro greco.

Quanto alla forma, vediamo qui che trilogia non è successione di tre drammi costruiti in forma identica. Bensí, la generale struttura architettonica del dramma tragico, quale ci appare ne I Persiani, è distribuita, come su tre piloni, sui tre drammi del piû ampio edificio. Semplice distribuzione, e che si limitava a togliere la gran pàrodos iniziale nel secondo e nel terzo dramma, e il gran finale, l’èxodos, nel primo e nel secondo.

Infatti, nella Orestèa c’è una sola vera pàrodos, quella dell’Agamènnone, un solo vero gran finale, quello de Le Eumènidi1. Quanto alle parti centrali, la composizione

  1. Ne Le Coefore manca la parte anapestica, caratteristica della pàrodos. Nelle Eumènidi manca assolutamente il canto d’ingresso, perché già al principio dell’azione appaiono le Eumènidi, accovacciate intorno