Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/60

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AGAMENNONE 57

650dal triste mandrïano in giro sperse,
fuggivano, sparivano. E poiché
del sole il raggio chiaro si levò,
di cadaveri achivi e franti legni
tutto vediamo il ponto egeo fiorire.
655Noi con lo scafo della nave illesi
sottrasse un Nume - ché mortal non era -,
al timone sedendo - od intercesse
per noi: Fortuna, a governarla, ascese
la nostra nave, sí che nell’ormeggio
660non la colpisse la procella, né
la sfracellasse allo scoglioso lido.
Cosí, sfuggiti al pelago di morte,
chiaro brillando il dí, senza piú fede
nella fortuna, pascevamo cruccio
665novello in cuor: l’esercito distrutto,
miseramente in cenere converso.
Ora, se alcun di quelli anche respira,
crederà noi periti; e noi di loro
ugual credenza abbiamo. Oh! per il meglio
670tutto si compia! E Menelao che qui
giunga prima d’ogni altro spera dunque.
Che se raggio del sol lo scuopre, se
gli occhi ha dischiusi ancor, mercè di Giove,
che distrutta non vuol la stirpe sua,
675speranza c’è che alla sua patria rieda.
Sappi, che, tanto udendo, udisti il vero.

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